Il 20 aprile è stata pubblicata l’edizione 2023 del Rapporto Liberties sulla libertà dei media 2023, un’analisi redatta da più di 20 organizzazioni per le libertà civili di tutta l’UE per monitorare nel dettaglio lo stato e l’evoluzione della libertà di stampa in Unione Europea.
Ne abbiamo parlato con il presidente di Cild, Arturo Salerni, che ha sottolineato alcuni aspetti salienti di questo lavoro. In vari paesi, tra cui l’Italia, si rileva un eccessiva concentrazione della proprietà dei mezzi di comunicazione, fenomeno che mina la diversità di voci e aumenta la possibilità di diffondere un’informazione. Si nota poi un’alta frequenza di molestie, attacchi fisici e verbali ai danni dei giornalisti, assieme ad un”uso ampio’ampio uso delle cosiddette SLAPP, cause legale sproporzionate che hanno l’obiettivo di far desistere piccole e medie testate dall’affrontare il percorso legale, poiché per dimostrare la propria ragione dovrebbero spendere molto più di quello che si possono permettere; spesso questo porta addirittura ad auto-censura preventiva, per timore di incappare in cause simili.
Il rapporto sottolinea poi l’uso improprio delle leggi sulla protezione dei dati per silenziare la stampa, come già avevamo raccontato con l’intervista a Lorenzo Bagnoli di IrpiMedia riguardo all’inchiesta Assassini di Storie.