Inaugurato il 12 maggio a Genova il primo Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana. Un’operazione che ha visto l’azione congiunta dei ministeri della cultura e degli esteri e il comune di Genova con l’obiettivo di raccontare i molteplici aspetti del fenomeno migratorio italiano dall’unità d’Italia ad oggi attraverso una forma narrativa che vada al di là dei numeri e delle statistiche restituendo una dimensione umanistica del fenomeno come spiega ai nostri microfoni Paolo Masini, presidente del comitato scientifico per la realizzazione del museo.
L’esposizione sarà ospitata su tre piani della Commenda di San Giovanni di Prè, ristrutturata per l’occasione e sarà caratterizzato da una vena innovativa e multimediale grazie alla quale i visitatori potranno interagire con spazi e oggetti vivendo esperienze immersive. Una scelta significativa quella dell’allestimento del museo in un momento storico caratterizzato da numerosi rigurgiti neo-fascisti e, in generale, in un clima di esasperazione xenofoba rispetto al quale il museo si propone come parte contrastante.