Un convegno a Torino, con l’analisi dei dati raccolti in questi anni, prova a tracciare il prospetto dei prossimi 5 anni
A Torino c’è stato il convegno “Anticipare il lavoro che verrà. Un modello per stimare i fabbisogni professionali futuri: i risultati del Piemonte”. Una collaborazione con Unioncamere nazionale e Camera di commercio di Torino, con il supporto scientifico di PtsClas e nell’ambito del Por Piemonte FSE 2014/2020, dove si sono approfonditi i fabbisogni occupazionali in italia e in Piemonte, analizzando la domanda del lavoro – nei prossimi anni – sia sui flussi settoriali che sulle professioni e i livelli di istruzione.
Tra il 2019 e il 2023 saranno necessari tra i 239mila e i 289mila nuovi occupati per soddisfare le esigenze produttive delle imprese e della pubblica amministrazione piemontese. Infatti, pur in un contesto economico di crescita economica contenuta, sarà necessario affrontare il naturale turnover sul mercato del lavoro che da solo determinerà oltre l’81% del fabbisogno (216mila lavoratori nel quinquennio).
La crescita economica, d’altra parte, potrà al massimo generare, a seconda della sua intensità e in maniera molto differenziata nei diversi settori, una quota di nuovi posti di lavoro che va dalle 26,7mila alle 72,6mila unità.
Abbiamo intervistato i protagonisti di questa ricerca, Ires Piemonte, l’Ufficio Scolastico Regionale, Unioncamere, e l’assessorato al lavoro della Regione Piemonte.