Prima che la Siria venisse investita dalla guerra civile del 2011, la strada che passa attraverso la città di Mafraq, nell’estremo nord della Giordania, era il corridoio per il commercio e per il transito di persone. Non era raro che nei giorni festivi si partisse da Amman per andare a fare acquisti al suq di Damasco, dove le merci sono più economiche e le culture si incrociavano.
Oggi, di tutto questo rimane soltanto la strada, ma Mafraq è diventato un luogo di frontiera, ai margini della Giordania e a due passi dal grande campo profughi di Zaatari, diventato nel tempo il quarto centro abitato del Paese per numero di abitanti, e dai numerosi piccoli campi profughi informali, sparsi per tutta l’arida campagna circostante. In questi anni di guerra, Mafraq si è trasformato da luogo di commercio a luogo di traffici, come quello di armi e droga, diventando sempre di più uno spazio di marginalità sociale.
Con l’aggravarsi della crisi siriana, l’ong Vento di Terra, attiva in Medio oriente da 15 anni, ha deciso di intervenire nell’area di Mafraq con progetti di sostegno allo studio, uno strumento che punta a mitigare l’emergenza sociale del mancato accesso allo studio per i profughi e che mira a creare nuove forme di sviluppo partendo dalle generazioni più giovani.