Nonostante il divieto imposto per il quinto anno consecutivo, domenica 1 luglio migliaia di persone hanno cercato di partecipare al Pride 2018.
La polizia ha permesso a un centinaio di attivisti di leggere un comunicato stampa nei pressi di Taksim, ma subito dopo quel momento ha deciso di disperdere la folla. Secondo Amnesty International e il coordinamento Pride Istanbul, sono almeno 5 le persone fermate.
Murat Cinar, giornalista nato in Turchia e attivo da anni nel seguire e raccontare i movimenti politici turchi, racconta che «le persone Lgbt sono state sempre tra le prime a essere colpite, soprattutto le persone trans. La Turchia è in cima alla lista europea degli omicidi contro le persone trans e la maggior parte di loro è spinta a svolgere per forza l’attività di lavoratrici e lavoratori del sesso. In questi ultimi 15-17 anni di governo dell’Akp le cose sono diventate ancora più difficili».