In questi giorni è partita una delle iniziative collaterali del Salone Internazionale del Libro di Torino, Adotta uno scrittore, che per la sua sedicesima edizione, su trentuno della rassegna libraria del Lingotto.
Questa interessante iniziativa coinvolgerà 26 luoghi di formazione tra i quali ricordiamo istituti d’istruzione superiore, scuole elementari e medie ma anche quattro case di reclusione e un ospedale.
In quindici anni sono state ben 314 le adozioni per quello che è un workshop dedicato a migliaia di ragazzi e ragazze, un percorso che anche per il 2018 si svilupperà in quattro incontri di cui uno, l’ultimo, direttamente al Lingotto, in pratica fino alla fine dell’anno scolastico.
Il ruolo importante di questa iniziativa è stato recentemente ribadito da Nicola Lagioia, direttore del Salone Internazionale del Libro, per l’offerta formativa «in contesti in cui i giovani esseri umani, e coloro che vivono in luoghi di recupero sociale come le carceri, imparano a vivere e si preparano ad attraversare la linea d’ombra oltre la quale si diventa adulti».
Il ciclo di incontri di Adotta uno scrittore si sviluppa anche grazie al ruolo degli stessi protagonisti, le scuole e i vari autori, capaci di attraversare differenti media per raggiungere l’obiettivo di cogliere le sfumature della contemporaneità e per raccontarle.
Anche l’esperienza di quest’anno confluirà in un video racconto che si affiancherà ai canali social e al Bookblog che seguirà gli incontri in diretta, offrendo informazioni sugli autori e sulle autrici ma anche sugli istituti ospitanti, raccogliendo e diffondendo i testi realizzati durante queste particolari lezioni, quattro appuntamenti che permetteranno uno scambio tra gli scrittori e le scrittrici con i partecipanti, in quello che sarà un libero confronto in cui si parlerà non solo di libri e di scrittura ma anche di emozioni e di vita.
A Café Bleu abbiamo parlato di Adotta uno scrittore 2018 con Maria Giulia Brizio, responsabile di questo progetto del Salone del Libro.
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