La chiesa metodista di Roma esprime vicinanza, solidarietà e condivisione ai fratelli e alle sorelle colpite dall’attentato kamikaze avvenuto domenica 17 dicembre alla chiesa metodista di Quetta in Pakistan.
L’intervista alla pastora delle chiesa metodista di Roma, Joylin Galapon
Il comunicato stampa
Roma 17 dicembre 2017
«Sono persuaso che né morte, né vita potranno separarci dall’amore di Dio» Romani 8,38
Siamo sconvolti per l’attentato kamikaze che ha colpito la chiesa sorella Metodista, durante il culto domenicale, a Quetta in Pakistan.
Cordoglio, silenzio, preghiera e vicinanza nella fede esprimiamo ai nostri fratelli e sorelle pakistane.
Colpire una comunità di fede, durante il momento più alto del culto domenicale, è un attentato contro ogni credente, contro ogni confessione e religione.
Ogni uomo e ogni donna credente è oggi colpita, ferita e uccisa a Quetta.
Malvagia è la mano, il cuore e la stessa fede che arma e colpisce in nome di una religione che nulla ha in comune con l’odio e la morte.
Le religioni, i credenti di ogni fede, nulla condividono con chi ha la violenza e la morte come voce e arma contro i propri fratelli e sorelle, contro uomini e donne di Quetta oggi, e di ogni altro tempio, chiesa, sinagoga e moschea ieri.
Nei giorni di attesa della nascita dell’Amore, la nascita di un bambino povero tra gli ultimi di Betlemme, come chiesa metodista di Roma non possiamo che pregare per il dono della PACE, pace agli uomini e alle donne amate dal Signore, e rinforzare la nostra certezza che la vita non finisce. Questa certezza del dono della pace e della resurrezione siano forza per i nostri fratelli e le nostre sorelle colpiti nel dono grande della vita. Domenica prossima durante il nostro culto domenicale pregheremo per la pace contro ogni violenza compiuta nel Nome di Dio e ricorderemo i fratelli e sorelle colpite a Quetta e in ogni altro tempio di fede e di pace.Chiesa Metodista di Roma
«I am convinced that neither death nor life can separate us from the love of God»(Romans 8,38)
We are shocked by the suicide bombing that hit the sister church Methodist, during Sunday worship, in Quetta in Pakistan.
Mourning, silence, prayer and closeness in faith to our Pakistan brothers and sisters. Striking a community of faith during the highest moment of Sunday worship is an attack against every believer, against all confession and religion. Every man and every woman believer is now struck, wounded and killed in Quetta.
Evil is the hand, the heart and the same faith that arms and strikes in the name of a religion that nothing shares with hatred and death.
Religions, the believers of every faith, nothing shares with those who have violence and death as a voice and weapon against their brothers and sisters, against the men and women of Quetta today, and every other temple, church, synagogue mosque yesterday.
In the days of waiting for the birth of Love, the birth of a poor child among the humbly of Bethlehem, as a Methodist church in Rome we can only pray the gift of PEACE, peace to men and women loved by the Lord, and strengthen our certainty that life does not end. This certainty of the gift of peace and resurrection is a strength for our brothers and sisters who are struck by the great gift of life. Next Sunday during our Sunday worship we will pray for peace against all violence performed in the Name of God and we will remember the brothers and sisters affected in Quetta and in every other temple of faith and peace.Methodist Church in Rome