“Nella cella di se stesso è quasi convinto di essere libero” (Auden)
Roberta Secchi ha condotto laboratori di scrittura incrociata con tre gruppi di persone – donne detenute, uomini detenuti, donne e uomini liberi – e ci racconta questa sua esperienza di formazione per adulti, ma la scrittura è un pretesto per fare cadere muri, per comprendere l’identità, la propria e l’altrui, come relazione: “In questa esperienza non miriamo a diventare scrittori ma a diventare scrittura a lasciar scorrere dentro la penna quello che scorre in noi creando un canale di comunicazione tra il nostro mondo e quello che c’è fuori.”