La Dichiarazione dei rappresentanti delle popolazioni alpine, più nota come o Dichiarazione o Carta di Chivasso, è un documento redatto il 19 dicembre 1943 a Chivasso (To), per la riaffermazione dell’identità e autonomie locali, in un momento storico critico per l’Europa, dopo un trentennio afflitto da due guerre mondiali. Durante un incontro clandestino organizzato da sei membri della Resistenza delle valli alpine, venne sottoscritto questo documento che auspicava per l’Italia la trasformazione in un sistema politico federale e repubblicano su base regionale e cantonale. A 80 anni di distanza il Comune di Chivasso ha organizzato degli appuntamenti per celebrare la ricorrenza con un primo incontro sabato 16 dicembre, dalle ore 9,30, nella sala consiliare del Comune di Chivasso. Lunedì 18 dicembre alle ore 21, nel Teatrino Civico sarà presentato il libro “1943 tra idee, guerra e realtà – La Carta di Chivasso” di Alberto Leproni, Vinicio Milani, Claudio Anselmo, Francesco Giovanni Zollo e Giuseppe Morrone.
Martedì 19 dicembre, alle ore 9, l’aula magna dell’Istituto “Europa Unita” ospiterà un incontro rivolto ai giovani che leggeranno la Dichiarazione delle Popolazioni Alpine nelle diverse lingue dei Paesi di origine o di provenienza dei loro famigliari, accompagnati da brani musicali originali suonati dagli studenti del Liceo Musicale.
Di questo documento e del suo intento parla Bruna Peyrot, presidente della Fondazione Centro culturale valdese