Il primo museo egizio è nato a Torino 200 anni fa e ad oggi è secondo solo a quello del Cairo per importanza. Nell’occasione di questo bicentenario, l’Egizio ha deciso di rinnovarsi un’altra volta. Già nel 2015 il percorso espositivo e gli spazi erano stati rivisti e ampliati, ora un nuovo progetto prende il via, ispirato dall’idea di un museo trasparente, inclusivo, permeabile.
Verranno inaugurati nuovi percorsi espositivi, per permettere al visitatore di seguire le tematiche che più lo interessano, una nuova ala di 600mq sarà dedicata alla scrittura, sono già in programma diverse conferenze e relazioni con altre istituzioni, in più da gennaio 2024 come istituzione di ricerca, il museo parteciperà a nuovi scavi in Egitto.
Cambierà anche l’aspetto dell’edificio che ospita la collezione, con un progetto affidato allo studio Oma di Rotterdam, che restituirà simbolicamente, alla città, la piazza interna, che tornerà a collegare le vie intorno al museo, e renderà l’esperienza di visita più immersiva. Sempre più l’Egizio di Torino rappresenta un punto di riferimento di cultura e ricerca, non solo a livello locale, ma anche internazionale, ed è interessante rilevare come sia una delle poche realtà museali di questo livello a non avere istanze di restituzione con i paesi d’origine delle opere esposte.