I CPR, Centri di Permanenza per il Rimpatrio, sono uno di quei termini che affollano il recente dibattito politico italiano, in buona parte centrato sulle migrazioni.
Sono anche ormai famigerati per ciò che vi accade dentro, come rivolte o suicidi per le pessime condizioni a cui sono sottoposti i richiedenti asilo, ritenuti da molti osservatori come illegalmente detenuti. Qui vi avevamo anche raccontato l’ampio uso di farmaci somministrati alla popolazione fermata in questi centri.
Ora che il governo Meloni dichiara di volerne creare uno per ogni regione, raggiungiamo Simone Manda, una delle firme di IrpiMedia, che in collaborazione con Cild ha realizzato #CprSpa un’inchiesta su un aspetto poco approfondito di queste strutture: il guadagno economico delle società che li gestiscono e il mancato controllo delle istituzioni.