Il 20 settembre 2023, dopo mesi di crescenti tensioni nella regione, le forze militari azere sono entrate nell’enclave a maggioranza armena del Nagorno-Karabakh per quella che il governo di Baku ha definito una “operazione anti-terroristica”, ma di fatto è stata un’invasione lampo che ha portato la zona sotto il controllo dell’Azerbaigian.
Se già da tempo qui era in corso una crisi umanitaria, ora la situazione appare disperata, con la popolazione armena che conta numerose vittime, mentre i sopravvissuti cercano in parte di scappare per raggiungere l’Armenia, e in parte vengono allontanati forzatamente. In molti parlano di pulizia etnica.
Qualche settimana fa avevamo raggiunto Simone Zoppellaro per analizzare il complicato contesto di una regione al centro di un conflitto pluridecennale. Ora torniamo a ragionare con lui di quello che è successo, di come abbiano giocato l’assenza delle forze internazionali (sia l’Europa che la Russia) e il gas prezioso che Baku esporta verso il nostro continente, e di quale possa essere lo scenario futuro.
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