Da più di un anno ormai gli operatori di Medici per i Diritti Umani (MEDU) sono presenti anche in Ucraina, per far fronte alle varie necessità sanitarie della popolazione sfollata nell’oblast di Chernivitsi, molto lontana dalla maggior parte dei combattimenti e quindi scelta da molti abitanti come luogo di fuga.
Abbiamo raggiunto Alberto Barbieri, Coordinatore di MEDU, per far seguito ad un recente comunicato dell’organizzazione umanitaria, che segnala i gravi problemi di salute mentale tra le persone soccorse.
In buona parte si tratta di conseguenze del trauma della guerra (il PTSD o Disturbo da Stress Post-Traumatico), che può manifestarsi in vari modi, dall’ansia al senso di colpa, dall’insonnia al tentativo di suicidio. Barbieri ci segnala che ad essere complicata è anche la diagnosi, visto che spesso le persone interpellate da MEDU preferiscono concentrarsi sui problemi “fisici” e tacere su quelli psicologici.
A preoccuparlo in particolare è la scoperta che anche molti bambini mostrano sintomi di queste patologie, segnalando la concreta possibilità di una crisi di salute mentale duratura per la popolazione del paese. In giorni in cui si discute per la ricostruzione dell’Ucraina dopo la guerra, sarebbe quindi importante prevedere anche un sostegno internazionale per la salute, ad ampio spettro e a lungo termine, dei suoi cittadini.