Il Centro Culturale Protestante a Milano ospita un incontro intitolato Guerra e industria bellica, dove Carlo Tombola (Presidente di The Weapon Watch – Osservatorio sulle armi nei porti europei e del Mediterraneo) dialoga con Massimo Rubboli, già professore di Storia dell’America del Nord e di Storia del Cristianesimo all’Università di Genova e autore di “Tempo (quasi) scaduto: come l’industria delle armi sta portando l’umanità all’autodistruzione“. Abbiamo intervistato Rubboli per raccontare questo saggio.
Il testo ragiona sul ruolo importante dell’industria bellica nell’accelerare lo scoppio di guerre, un elemento poco discusso nella narrazione dei conflitti, compreso quello in corso in Ucraina, dove gli alleati di Kyiv ora decidono di inviare carri armati e a Russia reagisce con attacchi missilistici diffusi.
Manca quasi del tutto il punto di vista della non violenza, sebbene, ci fa notare Rubboli, negli ultimi decenni le manifestazioni non violente abbiano avuto più successo degli interventi armati, che hanno in genere l’esito di prolungare le guerre.