Una parte del Piemonte si è svegliata questa mattina con un piccolo sospiro di sollievo per la spolverata di pioggia che ha rinfrescato l’aria e bagnato un po’ il terreno. Tuttavia, come dice ai nostri microfoni Daniele Cat Berro della Società Metereologica Italiana, la situazione, al netto del sollievo temporaneo, rimane critica.
“A livello strutturale – racconta Cat Berro – tutto ciò fa a mala pena il solletico ad una siccità epocale, radicata ormai da quasi sette mesi su di un territorio molto vasto”. Al netto di singoli rovesci o temporali, dice Cat Berro, “è ben difficile che in questi mesi estivi riusciremo a veder risolta questa siccità in modo significativo perché servirebbero mesi e mesi di piogge al di sopra della norma su vasti territori”.
Un’eventualità che difficilmente si registra nei mesi estivi e che viene resa ancora più remota dal fatto che “tutti i modelli di previsione stagionale dei centri di calcolo europei sono allineati a delineare un’estate particolarmente calda e secca”.
Una tempesta perfetta (senza, ahinoi, pioggia) che vede la concomitanza di più fattori. “Questa siccità – prosegue infatti Cat Berro – sarebbe già epocale di per sé guardando solo alle quantità di pioggia”. A questo si aggiunge l’effetto del caldo intenso: “il bimestre maggio-giugno – conclude – è già ora il più caldo mai osservato a Torino dalla metà del ‘700”.
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