Chiara Ferragni rappresenta molto di più di un progetto di marketing vincente, Lucrezia Ercoli ce ne spiega i motivi.
Chiara Ferragni apre il suo blog The Blond Salad all’età di ventidue anni, nel 2009, quando era una studente di Giurisprudenza alla Bocconi di Milano. Oggi, secondo la Blogmeter, agenzia di social media intelligence, Ferragni è al sesto posto della classifica degli influencer più pagati al mondo. Nel 2018 per Forbes era al primo posto per il settore fashion.
Chiara Ferragni: fashion blogger e influencer, adorata e demonizzata, studiata e discussa. Perché tanto disprezzo e contemporaneamente tanto amore? Cosa smuove in follower e odiatori? La filosofa Lucrezia Ercoli ne parla nel suo libro Chiara Ferragni. Filosofia di una influencer (Il Melangolo, 2020).
Passando da Roland Barthes, Marshall McLuhan e da molti riferimenti pop, Lucrezia Ercoli ci invita nel suo concreto ragionamento su alcuni grandi fenomeni sociali che caratterizzano la nostra contemporaneità. «Chiara Ferragni rappresenta molto di più di un progetto di marketing vincente. Ferragni incarna un romanzo di formazione per nuove generazioni, immerso totalmente nella cultura di massa e nel sistema dei consumi. Dove la crescita personale va di pari passo con quella del fatturato e il successo economico si sposa con la felice realizzazione di sé», racconta Ercoli.
Lucrezia Ercoli, docente, editorialista e direttrice artistica del festival Popsophia – Festival del Contemporaneo, ha presentato il suo lavoro e il libro Chiara Ferragni. Filosofia di una influencer ai microfoni di Café Bleu per il terzo appuntamento del Bistrot Filosofico.