Apriamo la puntata di oggi parlando di una parte dello spazio post-sovietico di cui ci si interessa relativamente poco: una piccola repubblica dal clima subtropicale, situata sulle coste orientali del mar Nero, a sud della catena montuosa del Grande Caucaso, che la separa dalla Russia.
Stiamo parlando dell’Abcasia, repubblica appartenente secondo il diritto internazionale alla Georgia, ma che dopo una sanguinosa guerra all’inizio degli anni novanta si è autoproclamata indipendente. Ad oggi, l’Abcasia è riconosciuta come stato indipendente solamente da 5 paesi membri dell’ONU, tra cui ricordiamo ovviamente la Federazione Russa – che de facto ne garantisce la sicurezza e l’autonomia da Tbilisi, e dai cui aiuti economici dipende quasi la metà del budget statale abcaso.
Nella seconda parte facciamo un viaggio nel passato, nella prima metà dell’Ottocento, un’epoca in cui due grandi potenze dell’epoca stavano cercando di tracciare dei nuovi confini lì dove, almeno ufficialmente, non esistevano.
È la storia della competizione tra Russia e Inghilterra per la conquista dell’Asia centrale, in quello che gli inglesi chiamano “Il Grande gioco”, e che i russi, più poeticamente, definiscono “Il torneo delle ombre”. All’interno di questa vicenda, una figura davvero poco conosciuta ma estremamente affascinante si aggira per l’Asia centrale: si chiama Ivan Viktorovič Vitkevič.