Tutti coloro che hanno suonato almeno una volta dal vivo o inciso qualcosa in studio conoscono bene la figura del fonico. Più si acquisisce esperienza, più si arriva a scoprire anche molto del repertorio di un fonico.
Anche il fonico ha un ego. Che deve tenere sempre sotto controllo. Perché molto spesso crede, per avere letto su wikipedia due righe sul wall of sound, che il Phil Spector che è in lui ha delle idee molto più chiare sulla musica di quante ne abbiano i musicisti.
Quando queste due componenti egotiche, uguali e contrarie si ritrovano in uno studio, il prodotto che ne uscirà potrà venire semplicemente cestinato.
Tomorrow never knows è invece il risultato di un equilibrio perfetto tra le richieste impossibili dell’ego di un musicista che paradossalmente canta dell’arrendersi al nulla e un fonico che si mette a servizio completamente di queste richieste senza pensare che il risultato finale finisca per mettere in discussione il suo stesso lavoro.
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Ospite della puntata di oggi è Umberto Palazzo.