U come Uguaglianza e Uniformità.
Nella Bibbia si possono forse individuare due principi di uguaglianza, uno specifico e uno più generico. Il primo, più specifico, è quello che oggi chiamiamo “di genere” ed è alla base della creazione: maschio e femmina li creò. Dio crea una umanità che è per metà maschile e per metà femminile, esseri diversi niente affatto uniformi, ma che nascono con uguale dignità.
Il secondo principio, più generico, emerge da tutti i racconti e dice molto chiaramente che tra gli esseri umani non esistono gerarchie. Esistono ruoli, ma nessun ruolo, neppure il più importante, legittima l’uomo a pensare di essere superiore, spiritualmente o moralmente.
Il tema dell’uguaglianza e dell’uniformità si potrebbe poi dire che ha animato fin dall’inizio la riflessione filosofica.
Io non sono uguale a niente e a nessuno e ancor meno sono uniforme a qualche forma o stampo. Sono io punto e basta. La sfida è quella di trovare un’uguaglianza capace di salvaguardare l’unicità e anzi, capace di valorizzarla.
“Abitare le parole” è una trasmissione dedicata alla riflessione su alcune parole di uso comune in collegamento ai testi biblici. Per trovare un senso che forse non conoscevamo alle parole dei nostri discorsi, averne cura, e lasciarci curare.
Di e con Luca Margaria, docente di Etica, di Filosofia Teoretica e di Antropologia Filosofica e Maria Teresa Milano, docente di Lingua e Cultura Ebraica, entrambi presso lo STI-ISSR di Fossano.