Si è aperto il Lianghui, la “doppia sessione dei parlamenti cinesi”.
Sarà un’annata particolare, prima di tutto perché è diverso il periodo dell’anno (di solito si tiene a marzo, e poi perché la durata sarà inferiore al normale, cioè una settimana invece di due. Ci sono alcune differenze rispetto al passato: i delegati sono stati obbligati a sottoporsi al test sierologico qualche giorno fa, le finestre saranno tenute aperte, e tutti dovranno indossare le mascherine. I giornalisti saranno presenti, ma in misura ristretta e diverse interviste saranno concesse in videoconferenza.
Secondo l’agenzia stampa Xinhua, sono quattro le priorità su cui le due Assemblee dovrebbero intervenire: gestione sociale, welfare, reddito, educazione. Ovviamente, tutto questo si incrocia con la crisi sanitaria, che è ovviamente anche economica, sociale e politica.
Ebbene, proprio parlando di economia, per la prima volta nella sua storia recente la Cina non ha fornito un obiettivo per il proprio PIL. Il primo ministro cinese Li Keqiang ha motivato la decisione spiegando che «la grande incertezza della pandemia da coronavirus» condizionerà pesantemente l’economia cinese. Siamo un po’ delusi, perché la profezia autoavverante sul PIL cinese era una delle poche certezze del mondo.
E poi, c’è Hong Kong: il governo cinese vuole introdurre una nuova serie di leggi su temi di sicurezza nazionale che daranno al Partito Comunista un maggiore controllo sull’ex colonia britannica. Siamo daccapo?
Playlist
- 反光镜 – 嘿!姑娘
- Hopscotch – A Wishful Way