Il 10 marzo scade il bando per candidarsi a realizzare un’opera d’arte site-specific che valorizzi le storiche cave di pietra di San Pietro Monterosso (CN)
Pèire que préiquen, pietre che parlano in lingua occitana, è la residenza che punta a creare un proficuo scambio tra arte e valorizzazione del territorio. Il progetto è promosso dall’Ecomuseo Terra del Castelmagno e dall’associazione La Cevitou in collaborazione con altre realtà del cuneese come Noau | Officina Culturale, Chambra d’Oc e l’associazione Liretta di Montemale.
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La deadline per presentare la propria candidatura è stata fissata al 10 marzo 2020. La residenza è programmata dal 2 al 9 maggio e sarà concessa all’artista scelto tra coloro che operano nel campo dell’arte contemporanea e della land art con comprovate esperienze nella realizzazione di lavori site-specific.
L’annuncio del vincitore, o della vincitrice, avverrà entro il 31 marzo e sarà comunicato sul sito dell’Ecomuseo. L’artista lavorerà in stretto contatto con un attore, un sound-artist e la curatrice del progetto Valentina Musmeci. Insieme potranno esplorare l’ambiente delle cave e altri luoghi significativi della valle entrando in contatto con la comunità locale. L’opera sarà realizzata utilizzando prevalentemente pietra locale e dialogherà armonicamente con il lavoro degli altri artisti della residenza. La perfomance di presentazione pubblica è prevista sabato 20 giugno 2020 e l’opera diventerà patrimonio dell’Ecomuseo Terra del Castelmagno.
A Café Bleu abbiamo presentato Pèire que préiquen parlandone con Valentina Musmeci.
Ascolta l’intervista
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