Non permettere, o Dio, che la nostra fiducia in te si dilegui come un’idea fugace, come l’espediente di un momento o le assicurazioni fallaci di questo cuore carnale. Fà che in noi la nostalgia del tuo regno e le nostre speranze del tuo splendore non siano dolori infecondi, nè simili a nubi senza pioggia.
Soren Kierkegaard
I testi
27 Perché dici tu, Giacobbe,
Isaia 40,27
e perché parli così, Israele:
«La mia via è occulta al SIGNORE
e al mio diritto non bada il mio Dio?»
13 Speranza d’Israele, o SIGNORE,
Geremia 17,13
tutti quelli che ti abbandonano saranno confusi;
quelli che si allontanano da te saranno iscritti sulla polvere,
perché hanno abbandonato il SIGNORE, la sorgente delle acque vive.
23 In un giorno di sabato egli passava per i campi, e i suoi discepoli, strada facendo, si misero a strappare delle spighe. 24 I farisei gli dissero: «Vedi! Perché fanno di sabato quel che non è lecito?» 25 Ed egli disse loro: «Non avete mai letto quel che fece Davide, quando fu nel bisogno ed ebbe fame, egli e coloro che erano con lui? 26 Com’egli, al tempo del sommo sacerdote Abiatar, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani di presentazione, che a nessuno è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche a quelli che erano con lui?» 27 Poi disse loro: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato; 28 perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato».
Marco 2,23-28
Le letture di oggi sono a cura di Emanuele Debettini e Monique Messina