Il Rapporto Eures 2019 è stato pubblicato il 19 novembre. Basato sui dati del 2018, mostra come il femminicidio e la violenza di genere siano tra le più gravi (sebbene sottovalutate) emergenze sociali.
Il fenomeno è molto complesso e articolato, e sicuramente non va ridotto ai semplici aspetti numerici. I piani coinvolti sono molti, si va dalla politica agli aspetti legislativi, dalla cultura alla società. La tendenza è mondiale, non solo italiana, ma nel nostro Paese si registra qualche particolarità.
Sono innanzitutto cresciute le denunce per violenze sessuali e per stalking, segno che si iniziano a conoscere e a usare gli strumenti legislativi che consentono la prevenzione.
Altro aspetto importante è la percezione che si ha del fenomeno nel dire comune, veicolata dai media. La violenza di genere e i femminicidi hanno molto meno risalto rispetto, ad esempio, agli omicidi per rapina, sebbene questi abbiano un’incidenza ben inferiore.
E allora tutto può essere ricondotto alla società, alla cultura che propone un modello di disparità tra uomo e donna. I modelli di riferimento più comuni ribadiscono questa distanza tra i due sessi, persino a partire dai libri scolastici.
Ne parla Stefania Campisi, operatrice dei centri antiviolenza Le Onde.