Le proteste che accendono l’Iraq dall’inizio di ottobre non accennano a fermarsi. Malgrado il bilancio di morti e feriti si sia pesantemente aggravato, la partecipazione è sempre più ampia.
Sono soprattutto i giovani i protagonisti delle manifestazioni, come già aveva spiegato Ismaël Dawood nell’intervista dell’8 ottobre. Nelle ultime settimane si sono però aggiunti anche altri membri della società civile come associazioni e sindacati. Molto importante è anche la partecipazione delle donne, sia studentesse che attiviste.
Tutto fa pensare che il popolo iracheno abbia fatto una scelta, quella di rompere il silenzio.
Ne parla Ismaël Dawood, Civil Society Officer di Un Ponte Per…