Il 2 novembre scatterà, a meno di decisioni dell’ultimo minuto, il tacito rinnovo dell’accordo Italia-Libia.
L’accordo ufficialmente finanzia le attività del governo libico per il controllo dei migranti, sia per quanto riguarda il recupero in mare ce per la gestione dei centri in Libia. Ciò che però è ormai noto è che i finanziamenti italiani sono diretti ad una galassia che comprende organizzazioni criminali mescolate con le istituzioni.
La nuova legge del governo libico prevede che le ong che intendono svolgere attività di ricerca e soccorso in mare debbano chiedere un’autorizzazione a Tripoli e poi a sottoporsi alle sue regole.
Ne parla Gianfranco Schiavone, vicepresidente di Asgi.