Il 6 febbraio Asgi, Cild (Coalizione italiana libertà e diritti) e Rete Disarmo hanno presentato in conferenza stampa i contenuti dell’accordo di cooperazione sottoscritto il 26 settembre 2017 tra l’Italia e la Repubblica del Niger dall’allora Governo Gentiloni e portato avanti dall’attuale esecutivo. Alcuni aspetti restano però ancora poco chiari.
L’accordo ha come obiettivo l’apertura di trattative con diversi Stati in materia di controllo delle frontiere, toccando anche aspetti militari ed elementi di carattere economico e politico, nel tentativo di aprire una strada di influenza italiana. Il testo ha però una forma standard, un’ossatura su cui poi impostare il vero trattato: i dettagli dell’accordo sono contenuti in documenti a latere.
La richiesta mossa da Asgi, Cild e Rete Disarmo ai parlamentari è di pretendere, nel momento in cui saranno chiamati a esprimere il loro voto sull’accordo, che venga presentato l’intero carteggio tra lo Stato italiano e il Niger, altrimenti non sarà possibile una votazione cosciente. L’ipotesi è di richiedere al Consiglio di Stato maggiore chiarezza e di rendere pubblici i contenuti del testo.
Ne parla Salvatore Fachile, socio di Asgi ed esperto di Diritto dell’immigrazione e Diritto minorile.