I giudici del Tribunale dei Ministri di Catania ha inoltrato al Senato l’«autorizzazione a procedere in giudizio» nei confronti di Matteo Salvini per il caso della nave Diciotti. La Procura di Catania aveva chiesto l’archiviazione dell’inchiesta sulla nave della Guardia Costiera a cui il Ministro degli Interni aveva impedito di sbarcare i 174 migranti presenti a bordo.
La richiesta di archiviazione era fondata sul fatto che fosse un atto politico, quindi non sindacabile dal potere giudiziario, ma la decisione del Tribunale dei Ministri ribadisce la necessità che, in uno Stato di diritto, tutti i poteri debbano sottostare alla legislazione. La reazione del ministro Salvini è sprezzante, e si ribadisce la volontà di proseguire sulla medesima linea finora adottata, anche se quello delineato dal Tribunale è un reato gravissimo.
Ora, con il passaggio al Senato, la questione si fa puramente politica: Salvini può contare sul sicuro appoggio del suo partito, di Forza Italia e di Fratelli d’Italia, quindi potrebbero esserci i numeri per respingere l’inchiesta anche con l’opposizione del Movimento 5 Stelle. Non è però da escludere il coinvolgimento della Corte Costituzionale.
Ne parla Luca Mario Masera, collaboratore di Asgi.