Susanne Wesley è considerata la madre del metodismo.
Non perché costruì chiese o fu ministro di culto, nemmeno perché scrisse libri o fondò realmente il movimento.
La sua figura femminile è riconosciuta come madre di un movimento, cosa piuttosto particolare, per gli insegnamenti che diede ai suoi (numerosi) figli. La preghiera, la fede, la chiesa erano fondamentali nella vita di Susanne, che trasmise alla famiglia questi ideali.
John Wesley, uno dei figli di Susanne, viene invece considerato il fondatore del metodismo. Grazie, però, al passaggio di insegnamenti e pensieri della madre.
Domenica 20 gennaio, a Roma, Susanne Wesley sarà ricordata, in occasione dell’anniversario dai 350 anni della sua nascita. Alle 10,30 a Ponte Sant’Angelo ci sarà una celebrazione con culto speciale.
Sarà presente la pastora Mirella Manocchio, presidente del Comitato permanente dell’Opera per le chiese evangeliche metodiste in Italia (Opcemi).
“Susanne Wesley fu osteggiata da alcuni parrocchiani, non ebbe vita facile – racconta Mirella Manocchio – Era però una donna molto forte e non si fece intimidire, continuò a portare avanti al sua visione”.
Su Riforma.it potete leggere l’articolo firmato da Sara Tourn.
Proseguiamo la puntata ricordando l’uscita del film “Zwingly” in Svizzera, diretto da Stefan Haupt, regista proprio di Zurigo, che presenterà il riformatore nella sua ricerca di giustizia e libertà. Finanziato dalla Chiesa riformata di Zurigo, questo film fa parte delle iniziative per il giubileo Zwingli.
Su Voce Evangelica si può leggere un interessante articolo di approfondimento.