La prima storia che vi raccontiamo oggi arriva ancora dal Lianghui, la doppia sessione dei parlamenti cinesi. Un momento che sulla carta non doveva essere esattamente elettrizzante è diventato quello che i giornali amano definire “un caso”.
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Di cosa parliamo oggi
Durante una conferenza stampa la giornalista Zhang Huijun sta formulando con manifesto entusiasmo una interminabile domanda al presidente della Commissione statale per la supervisione e l’amministrazione degli asset. Un’altra giornalista che si trova accanto a lei, Liang Xiangyi, manifesta tutta la sua insofferenza: guarda schifata la collega, poi strabuzza gli occhi e li alza al cielo roteandoli. Niente di male, se non che siamo in Cina e che questa scena è andata in onda sulla TV di Stato, CCTV.
Trasformatasi in un meme, la scena ha creato opposte tifoserie, i “rossi” verso i “blu” e ha scatenato campagne d’odio verso l’una e l’altra protagonista. Da trend topic su Weibo e WeChat a oggetto di ricerca compulsivo, la questione è subito andata fuori controllo, una cosa inaccettabile per Pechino, che ha rimediato censurando tutta la vicenda. Chi invece non ha avuto nessun problema a digerirla è il mercato: nel giro di poche ore era già possibile acquistare T-shirt e cover per cellulare con la scena incriminata.
Abbandonando la battaglia degli occhi strabuzzati parliamo invece di sport e mercato. In tutto il nord Italia si sta discutendo della possibilità di ospitare le olimpiadi invernali del 2026: dopo due edizioni asiatiche, infatti, si dovrà tornare in Europa o in Nord America. Per ora dagli Stati Uniti sono arrivati soltanto dei “no grazie”, mentre località come Innsbruck si sono ritirate dopo un referendum, quindi le candidature di Torino, Milano e del Veneto sembrano essere tutte possibili e questo inverno pieno di neve ha riacceso un po’ di suggestioni. Ma dopo PyongChang 2018 il prossimo appuntamento sarà ancora in Asia, questa volta proprio a Pechino. Peccato che gli sport invernali in Cina non siano esattamente una solida tradizione. Ma la tradizione si crea, si inventa, perché la Cina è un mercato incredibilmente importante per gli sport invernali, l’abbigliamento, l’attrezzatura, gli impianti, i resort. Basti pensare che il mercato potenziale degli sport invernali in Cina è di 300 milioni di persone. Cioè in pratica il nuovo ceto medio. Questi potrebbero generare un giro d’affari di mille miliardi di yuan, cioè 130 miliardi di euro, entro il 2025.