Ricardo Eliécer Neftali Reyes Basoalto, questo il vero nome di Pablo Neruda, è uno degli scrittori sopra le righe di cui vi con piacere abbiamo parlato a Café Bleu.
In questo appuntamento con la rubrica condotta insieme a Simona Cocola, ritroviamo le atmosfere vissute all’epoca in cui il poeta cileno iniziò a imporsi come una delle voci più importanti del panorama culturale di tutto il mondo, grazie al suo impegno politico e alla capacità di raccontare in poesia anche i più minimi aspetti del quotidiano.
Ricardo scelse il nome di Pablo Neruda in onore dello scrittore e poeta ceco, Jan Neruda, nome che in seguito gli fu riconosciuto anche a livello legale. In questa immagine possiamo vedere Neruda con il suo nome originario che mantenne, nei suoi scritti, fino al 1920.
Scrittori sopra le righe torna a parlare di poesia con uno dei suoi esponenti più grandi: lo stesso Gabriel Garcia Marquez lo definì “il più grande poeta del XX secolo, in qualsiasi lingua”.
Per Neruda la poesia è sempre un atto di pace. «Il poeta nasce dalla pace come il pane dalla farina», ricorda nella sua autobiografia “Confesso che ho vissuto”, elementi e suggestioni che ritroviamo in molti suoi versi che inneggiano all’amore, alla passione ma anche al cibo di cui ci nutriamo e alla bellezza del mondo in generale: dalle alture di Machu Picchu alle varie Odi elementari, Neruda declama l’amore per tutto ciò che gli trasmette felicità.
Nel podcast qui sotto potrete ascoltare il racconto del soggiorno italiano di Capri, l’assegnazione del Premio Nobel, il rapporto con le donne della sua vita, in particolare con l’ultima, Matilde, l’impegno politico contro il regime di Pinochet, l’esilio e il mistero che avvolge la sua morte.