Superati i dieci anni di attività, il Planetario di Torino continua a stupire e a proporre mille idee per il nostro tempo libero e per soddisfare la curiosità di tanti appassionati e tante appassionate della volta celeste.
Quante volte abbiamo alzato gli occhi al cielo cercando una stella, una costellazione e quanto continua a ispirare poesia la visione della luna?
Osserviamo il cielo è un ciclo di incontri dedicato alla scoperta e alla conoscenza del cielo stellato ma anche dei delicati e complessi meccanismi che ne regolano l’evoluzione. Come ha spiegato ai nostri microfoni Simona Rachetto dell’Ufficio Comunicazione del Museo Astronomico torinese, il corso prevede sessioni pratiche di osservazione e simulazione della volta celeste anche grazie all’utilizzo immersivo del planetario digitale. Durante questo ciclo di formazione, il quinto è appena partito ma è aperto anche a tutti e tutte coloro che intendano partecipare solo a un singolo incontro, si passerà dal montaggio di un telescopio allo studio degli esopianeti, dall’evoluzione solare a quella delle galassie; non mancheranno i momenti dedicati all’osservazione a occhio nudo e con l’utilizzo degli strumenti messi a disposizione dal Planetario.
I corsi dedicati all’osservazione del cielo sono solo una delle tante iniziative del Museo di Pino Torinese. Oltre a un fitto calendario di attività riservate ai bambini e alle famiglie, non mancano gli appuntamenti per scoprire quanto possa essere interessante e coinvolgente la scoperta dell’Universo.
Molto interessante è il laboratorio Spazio Robot, dove è possibile costruire il proprio veicolo spaziale con il quale si dovrà portare a termine una missione spaziale: il personale del Planetario insegnano a costruire questi mezzi, a programmarli e a renderli autonomi.
Tra gli appuntamenti previsti nei prossimi giorni, oltre ai corsi di formazione, segnaliamo l’evento Universo al femminile dell’8 marzo, serata in cui potremo conoscere alcune illustri scienziate e partecipare a una vera e propria conferenza-spettacolo.
Da oltre dieci anni il Planetario è davvero un posto spaziale, scopri perché ascoltando l’intervista!