Giuseppe Arcimboldo, o Arcimboldi, è un artista milanese che si è formato, da una parte, all’interno di una famiglia dedicata alla produzione artistica, dall’altra in un secolo, il ‘500, in cui l’interesse per la natura si scopre anche come ricerca scientifica.
Applicata all’arte, questa curiosità, permette all’artista nuove possibilità e licenze stilistiche.
Non a caso Arcimboldo è noto soprattutto per le “teste composte” di frutta, verdura o altri elementi, o per le nature morte reversibili: ogni elemento è conclusivo ma compone una figura più grande e cambiando il verso dello sguardo la percezione cambia.
Questa vicinanza tra scienza e arte sembra averla in comune anche il secolo attuale, in cui sempre più i due mondi si incontrano, ognuno curioso dei mezzi e delle possibilità dell’altro. Non a caso proprio in questi giorni esce al cinema “Il senso della bellezza” diretto da Valerio Jalongo, che coinvolge anche gli scienziati del CERN.