Nel mondo della postverità, l’ambiguità è vista come una tendenza a vasto raggio, un aspetto dominante della nostra epoca, un sintomo di un disturbo cognitivo e di una carenza morale. Argentieri distingue alcuni termini: ambiguità, menzogna, malafede, corruzione e descrive diversi cambiamenti della società sotto il segno dell’ambiguità partendo dai politici che “non solo non provano il minimo imbarazzo per essere una contraddizione vivente, ma pretendono di essere riconosciuti come punti di riferimento in una campagna politica e ideologica”. La riflessione si snoda però anche sulla psicoterapia e sulla sua tendenza a deresponsabilizzare i pazienti. L’ambiguità è pericolosa ancor di più quando confonde diritti e desideri.