Domenica 15 ottobre è partita la Bainvegni Fugitivs Marsch. Mille kilometri a piedi per chiedere una politica delle migrazioni più umana, più vicina ai bisogni di chi fugge dalle guerre. Non solo, anche più vicina a chi è emigrato in Svizzera e che ci lavora da anni, ma che oggi si trova in condizioni di povertà.
Lisa Bosia Mirra, deputata socialista elvetica e presidente dell’Associazione Firdaus, descrive la marcia come «un giro della Svizzera in senso antiorario che tocca tutto il Paese. Venti kilometri al giorno a piedi per denunciare da un lato la politica migratoria e dall’altro per mostrare che esiste un’altra Svizzera. È una società molto solidale e aperta, che fa un grande lavoro ma spesso rimane nell’ombra. Si tratta di mettere in rete tutte quelle realtà che a volte si sentono sole, ma che non lo sono».