Il 20 marzo a Melendugno, in Salento, si è aperto il cantiere del Tap, sigla che indica il Trans Adriatic Pipeline, la terza parte di un gasdotto che dovrebbe collegare i giacimenti dell’Azerbaijan con i Paesi dell’Unione europea. In questa fase i lavori prevedono l’eradicazione degli ulivi lungo il tracciato che approderà nella località di San Foca. Tuttavia, appena 24 ore dopo, martedì 21 marzo, al secondo giorno di apertura, i manifestanti che si oppongono all’opera sono riusciti a bloccare i lavori portando fino alla sospensione delle attività del cantiere, concordata dalle aziende e dagli amministratori locali.
«La fortissima accelerazione delle ultime settimane voluta dal governo italiano – racconta infatti Elena Gerebizza, dell’associazione Re:common, che segue lo sviluppo dell’opera sin dall’inizio – è sicuramente conseguenza del recente incontro che c’è stato a Baku».