“Dio benedica i computer”: certo, lui lavora su schermi illuminati e rimastica la sua musica attraverso i processori, ma nonostante il suo particolare nickname la sua ricerca del suono esce dall’ambito dell’elettronica, e arriva ad esplorare anche i rumori quotidiani, che campiona ed inserisce nei suoi brani senza tradire la sua voglia di far ballare.
Non è facile descrivere a parole lo stile di Godblesscomputers: ci proviamo con lui al telefono, in vista del suo dj set al CAP 10100 di Torino venerdì 18 marzo.