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Continuiamo le conversazioni con la pastora e teologa Daniela Di Carlo per interrogarci su come la riflessione teologica sul gender possa aiutare un pensiero etico-pedagogico all’altezza dei tempi. Come pensare a una pedagogia queer capace di educare al genere senza ingabbiare in un genere? Quali sono le potenzialità di una teologia e un’etica basata su valori indecenti che riabilitano il diverso e la diversa? E’ possibile pensare a valori che ci orientano nel mondo, che ci guidano verso la giustizia, verso il rispetto per i generi diversi e che non pretendano alcuna validità universale? La teologia queer è una critica molto dura all’ordine occidentale e alla sue ingiustizie. Si caratterizza come una teologia della liberazione, nel senso di una teologia contestuale. Tale apparentamento nasce, prima di tutto, dalla stessa metodologia utilizzata e poi dalla visione comune della teologia come strumento per liberare dall’oppressione, in questo caso perpetrata a danno di gay, lesbiche, bisessuali, transgender.
MARCELLA ALTHAUS-REID
(Rosario, 1952 – Edimburgo, 20 febbraio 2009) è stata una teologa argentina, impegnata nei movimenti di liberazione femminista e glbt. Numerosissimi saggi in varie lingue, tra cui, in italiano:
Marcella Althaus-Reid, Il Dio queer, Torino: Claudiana, 2014