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Abbiamo concluso il 2014 con l’invito alla ribellione da parte del movimento dei ragazzi e ragazze di strada del Guatemala e iniziamo il 2015 con Gabriella Giornelli parlando dell’importanza della gestione del conflitto (seguendo delle piste già iniziate con Marianelli Sclavi). L’adolescenza è davvero l’età conflittuale? Quali sono gli ingredienti per ascolto attivo e mediazione creativa? quale lavoro bisogna fare nella gestione delle emozioni? Come è possibile trasformare il conflitto nel motore del cambiamento personale e sociale? Nonostante viviamo in una società che promuove protagonismo e individualismo, tra litigi e persino dietro la violenza degli e delle adolescenti si nascondono valori come l’amicizia e il rispetto.
Solo riconoscendo queste qualità è possibile costruire un mondo migliore. Magari iniziando proprio dalle scuole che possono diventare dei luoghi felici, a condizione che non si limitino a istruire e dare nozioni, ma assumano totalmente la responsabilità di educare cittadini e cittadine; a condizione che non formino alunni e alunne banali, prive di senso critico, ma si impegnino nel costruire relazioni di ascolto significative, le uniche che possono motivare un apprendimento significativo.
GABRIELLA GIORNELLI
Insegnante di lettere, pedagogista, ricercatrice e formatrice, lavora abitualmente presso il Centro di Documentazione di Cesena e fa ricerca-azione in diverse scuole del territorio. E’ esperta di strategie per affrontare le difficoltà di insegnamento/apprendimento e la soluzione creativa dei conflitti.
Oltre a numerosi articoli apparsi principalmente su Paesaggi educativi, ha pubblicato:
Con Maioli, Educazione linguistica interculturale, Trento: Erickson edizioni, 2003
Con M. Sclavi, La scuola e l’arte di ascoltare, Gli ingredienti delle scuole felici, Milano: Feltrinelli, 2014