Gian Pietro Boschero è un avvocato di Fraisse, in Val Varaita. Lo intervistiamo perchè Jan Peire, che sin dal 1968 si (pre)occupa di lingua e cultura occitana, è fra i redattori della Legge 482/99, che tutela le minoranze linguistiche, e che ha permesso a molte associazioni locali di promuovere e studiare la lingua delle nostre valli.
L’avvocato ci racconta il lungo iter, ventennale, che la legge ha compiuto prima di essere approvata. La tutela della minoranze linguistiche, ci racconta Bousquìe, è sempre stata trasversale agli schieramenti politici, e dipendeva soprattutto dall’educazione alla tolleranza della diversità che si era ricevuta da bambini.
L’effetto più importante della legge è il riconoscimento delle lingue minoritarie, sebbene il testo abbia dei limiti, limiti presenti anche nel modo in cui le diverse istutuzioni (a partire dai media nazionali) portano avanti l’impegno preso.
Caro Barbou Liccou, ormai ti si parla in patouà, sebbene la descrizione della fauna della val Germanasca in italiano sia molto più noiosa, e ci conferisca un tono molto più accademico…
Il nostro tour alla ricerca di persone plurilingui si ferma di nuovo a una timangla, sebbene il femminile sia un’invenzione nostra.